Rilocalizzazione
AGGIORNAMENTI

Aggiornamento: la rilocalizzazione presso Ponte Somalia

Premessa

La rilocalizzazione dei depositi presso Ponte Somalia è diventata ipotizzabile successivamente alla conclusione del percorso dialogico. AdSP ha ritenuto di esplicitare la possibilità di considerare quell’area al termine della negoziazione fra le parti economiche interessate. La possibilità di individuare un’ulteriore area è dipesa dalle criticità emerse relativamente all’opzione ritenuta preferibile fra quelle precedentemente individuate, soprattutto per favorire la rilocalizzazione nel tempo più breve possibile.

La possibilità di rilocalizzazione presso Ponte Somalia, pur non discussa nell’ambito del percorso dialogico, è stata oggetto di confronto in due occasioni.

Il 10 dicembre 2021 il Municipio Centro Ovest ha organizzato un’assemblea pubblica presso il Centro Civico Buranello, con la partecipazione del Sindaco, per protestare contro la rilocalizzazione dei depositi chimici nell’area portuale di Sampierdarena: hanno partecipato circa 200 persone (all’interno del Centro Civico).

Il 15 dicembre 2021 il Comitato Multedo per l’Ambiente ha organizzato un’assemblea, con la partecipazione del Sindaco, del Presidente di AdSP, del Presidente del Municipio Ponente, ARPAL, Carmagnani e Superba, nonché il gruppo di lavoro presentando i risultati del percorso dialogico: hanno partecipato circa 70 persone.

Il 23 dicembre 2021 i cittadini e comitati del Municipio Centro Ovest hanno costituito un presidio presso piazza Montano per informare la cittadinanza del possibile progetto rilocalizzativo nelle aree di Sampierdarena: hanno partecipato circa 500 persone.

Di seguito le informazioni ufficiali circa l’ipotesi rilocalizzativa presso Ponte Somalia.

Nuova ipotesi rilocalizzativa presso Ponte Somalia

Lo studio sui profili di compatibilità territoriale realizzato dall’ Associazione Temporanea di Imprese Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati, su quattro ipotesi rilocalizzative, si è concluso con l’individuazione, da parte di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, dell’ipotesi localizzativa “Terminal Messina” come la più idonea tra le quattro aree prese in considerazione. L’area è, tuttavia, risultata gravata da una criticità relativa alla sua parziale ricaduta all’interno delle zone di tutela B indicate nel vigente Piano di Rischio Aeroportuale (PRA).

La risoluzione della criticità – per cui è stata avviata un’interlocuzione con ENAC – si è rivelata complessa, comportando un allungamento dei tempi di progettazione e di realizzazione.

La seconda area individuata come idonea, l’area “Ex Carbonile”, oltre alla presenza di vincoli paesaggistici, rivela elementi di criticità sul piano trasportistico e dell’interferenza con altre attività.

AdSP, a fronte delle criticità caratterizzanti le due precedenti ipotesi rilocalizzative, prosegue nella ricerca di possibili aree alternative.

In particolare, si è presa in considerazione l’area Ponte Somalia, che era stata precedentemente analizzata da Saneco S.r.l. nell’anno 2014 nell’ambito degli studi preliminari del nuovo Piano di Rischio Aeroportuale (PRA) e, unitamente alle aree del Porto Petroli, sponda destra Torrente Polcevera e ponte Ex Idroscalo, era stata ritenuta idonea come ipotesi rilocalizzativa.

L’area Ponte Somalia è attualmente in concessione a Terminal San Giorgio S.r.l. (Gruppo Gavio) che svolge attività di sbarco, stoccaggio e movimentazione di merci solide multi-purpose e in licenza a Fo.re.s.t. S.P.A. (Gruppo Campostano) che svolge attività di manipolazione di prodotti forestali, riempimento e svuotamento di contenitori e movimentazione merci varie solide.

Superba – dopo un confronto approfondito con il concessionario – raggiunge un accordo per procedere con la sottoscrizione di un atto sostitutivo.

Riscontrato l’interesse a presentare un progetto da parte delle imprese titolari dei depositi chimici e la disponibilità dell’attuale concessionario a valutare la possibilità di un subingresso, AdSP procede a effettuare l’analisi dei carichi ambientali, propedeutica all’approvazione dell’ATF (Adeguamento Tecnico Funzionale), ai fini della rilocalizzazione dell’attività di stoccaggio e movimentazione prodotti liquidi chimici e petrolchimici in area portuale – ponte Somalia per una superficie pari a 77.200 mq.

Immagine: l’area Ponte Somalia

Lo scenario progettuale

È opportuno precisare che lo studio di fattibilità, realizzato da Paliaga, prende in considerazione il progetto preliminare presentato da Superba, che è, in questa fase, privo dei dettagli, approfondimenti e specifiche propri di un livello progettuale più complesso. Qualora l’istanza venisse accolta, le fasi successive prevederebbero l’elaborazione da parte del proponente di progetti definitivi/esecutivi che saranno valutati nell’ambito del consueto contesto procedimentale, comprensivo, tra l’altro, anche della valutazione di impatto ambientale presso gli Enti competenti nel corso della quale le osservazioni, valutazioni e richieste dei soggetti aventi titolo condurrà a un’espressione di giudizio di compatibilità ambientale o meno. Tutte le modifiche, integrazioni, mitigazioni e compensazioni individuate in tale sede dovranno essere recepite dalla progettazione esecutiva.

I prodotti che si intendono movimentare e stoccare sono i medesimi ad oggi stoccati nei depositi di Superba e Carmagnani situati a Multedo e hanno come principali elementi di rischio l’infiammabilità, la tossicità e la pericolosità per l’ambiente; per tali caratteristiche e per i volumi stoccati il terminal ricadrà nel campo di applicazione del D.Lgs. 105/2015 (c.d. Legge Seveso ter) e del D.M. 31/07/34 (Norme di sicurezza per depositi di oli minerali).

Tabella: i serbatoi previsti nel progetto preliminare

CAPACITA’ (mc.) DIAMETRO (m.) ALTEZZA (m.) N. SERBATOI MATERIALE CATEGORIA

(D.M. 31.07.34)

100 5,00 6,00 4 INOX 316L A
250 7,50 6,00 10 INOX 316L A
500 8,00 11,40 6 FERRO A
8.00 11.50 4 INOX 316L A
1000 11,10 11,40 8 FERRO A
11.10 11.50 6 INOX 304 A
1450 12,50 12.00 6 FERRO A
12.50 12.00 6 INOX 304 A
12.50 12.00 4 INOX 316L A
12.50 12.00 4 INOX 304 C
12.50 12.00 10 FERRO
3000 18,00 12,00 4 FERRO
18.00 12.00 3 FERRO
86.400 75

Immagine: il layout preliminare dei nuovi depositi

Le quantità movimentate negli ultimi 5 anni dalle società Superba e Carmagnani si attestano rispettivamente intorno alle 130.000 e 100.000 t/anno.

La ridotta movimentazione dei due stabilimenti esistenti è giustificabile con il loro assetto non ottimale, dalla difficoltà delle operazioni di sbarco dalle navi cisterna (utilizzo di banchina lontana e con poche linee non dedicate e promiscue con altre attività) che comporta una maggior movimentazione di prodotti via terra (maggior transito di autobotti con quantità trasportate molto minori rispetto alle navi) e dalla mancanza di un adeguato raccordo ferroviario interno.

Le migliori condizioni logistiche potranno rendere possibile una maggiore movimentazione, per una stima annuale complessiva di circa 300.000-400.000 t/anno, in condizioni di piena sicurezza.

Lo studio di fattibilità

Lo studio di fattibilità, commissionato allo Studio Paliaga nell’ottobre del 2021 e conclusosi nel novembre del 2021, ha analizzato il progetto presentato da Superba mediante l’istanza e ha adottato i medesimi indicatori dello studio sui profili di compatibilità territoriale realizzato sulle quattro ipotesi rilocalizzative in precedenza considerate.

In conclusione, lo studio ha rivelato la piena compatibilità dell’area Ponte Somalia ai fini della rilocalizzazione.

Ambiente e Sicurezza

Lo studio ha stimato una diminuzione del carico ambientale, rispetto alla situazione attuale, anche grazie all’inserimento nel progetto dell’elettrificazione della banchina, misura che consentirà di abbattere sia il rumore che le emissioni delle navi all’ormeggio.

Sul piano della sicurezza, la rilocalizzazione nell’area proposta presenta evidenti vantaggi dovuti all’utilizzo di una zona con strutture di stoccaggio e movimentazione da realizzare ex novo secondo la migliore tecnologia ad oggi disponibile.

I serbatoi – di nuova realizzazione – saranno realizzati in lamiere metalliche di idoneo spessore e collocati in bacini di stoccaggio completamente impermeabilizzati e capaci di contenere l’intero volume del liquido in caso di spandimento.

Si tratta di serbatoi metallici cilindrici fuori terra che, a differenza dei serbatoi interrati, permettono un agevole controllo dello stato di conservazione delle lamiere. I serbatori, inoltre, saranno dotati delle più moderne tecnologie di prevenzione e protezione dei rischi:

  • bacino di contenimento singolo con capacità pari all’intero volume del serbatoio (per i prodotti di categoria A);
  • pavimentazione del bacino in cemento armato, impermeabilizzato in caso di perdite dal serbatoio per evitare contaminazioni del terreno sottostante;
  • presenza di sistemi di inertizzazione con azoto nei serbatoi per minimizzare le emissioni di vapori in atmosfera ed evitare il contatto di sostanze infiammabili con l’ossigeno dell’aria;
  • presenza di telelivelli per la rilevazione automatica in continuo di eventuali perdite o rilasci non autorizzati dai serbatoi;
  • rispetto delle distanze tra i diversi serbatoi e tra serbatoi e altri elementi (recinzioni, fabbricati esterni, cabine elettriche, ecc) come previsto dal Titolo IV, art. 46, del D.M. 31/07/1934.

Distanza dalle abitazioni

I depositi chimici attualmente insediati a Multedo sono posti a una distanza di meno di 30 metri dalle abitazioni.

La rilocalizzazione dei depositi chimici in area portuale permette un significativo distanziamento dalle abitazioni. Nel caso del Ponte Somalia, le abitazioni più vicine ai depositi sono poste a 330 metri di distanza.

Tabella: distanza dei depositi dalle abitazioni

Depositi di Multedo (Superba) <30 m. Serbatoi interrati
Terminal Messina 530 m. Serbatoi fuori terra
Area Ex Carbonile 550 m. Serbatoi fuori terra
Ponte Somalia 330 m. Serbatoi fuori terra

Interferenza con zona di tutela aeroportuale

Il settore più meridionale dell’area di rilocalizzazione dei depositi chimici rientra in zona di tutela C rispetto ai vincoli aereoportuali.

In quest’area il progetto prevede la realizzazione di 10 serbatoi di categoria “no inf” (non infiammabili) da 1450 mc, e n. 7 serbatoi di categoria “no inf” da 3000 mc, compatibili con la disciplina del Piano di Rischio Aeroportuale.

Immagine: le interferenze dell’area con la zona di tutela C

La movimentazione dei prodotti

La collocazione del nuovo deposito presso Ponte Somalia si caratterizza per la limitata distanza tra dall’attracco delle navi chimichiere, per la facilità di manovra delle stesse e per il rapido accesso alla rete autostradale e ferroviaria.

La morfologia dell’area permette lo sviluppo di un significativo ramo ferroviario interno (3 binari paralleli di circa 550m ciascuno) in grado di consentire una consistente movimentazione di merci liquide via ferrovia con la possibilità di caricare treni blocco lunghi fino a 750 m.

Le aree in cui è prevista la localizzazione del nuovo deposito sono raggiungibili utilizzando il varco di Ponente.

Sia il trasporto via ferrovia (che avverrà utilizzando la linea “sommergibile”), sia il trasporto via gomma avverranno in modo da garantire il minore impatto sulla viabilità ordinaria e il passaggio in prossimità delle abitazioni. La definizione dei percorsi sulla viabilità ordinaria per il collegamento tra il varco di Ponente e le direttrici di lunga percorrenza ha tenuto conto degli interventi di connessione stradale previsti dal “Decreto Genova”, compreso il collegamento diretto tra la viabilità di lungomare e la bretella di adduzione al casello dell’Aeroporto.

Infrastrutture di collegamento e previsioni progettuali

Di seguito, gli interventi previsti di rafforzamento – razionalizzazione dei collegamenti ferroviario e autostradale da e per il porto.

Nel bacino di Genova Sampierdarena sono previsti il potenziamento del parco ferroviario di Fuori Muro, il collegamento ferroviario tra il parco Bettolo/Rugna e il parco Campasso, tramite la galleria Molo Nuovo e l’ammodernamento e prolungamento del nuovo parco ferroviario Rugna. Gli interventi contribuiranno a una migliore separazione fra viabilità urbana e portuale e alla riduzione delle emissioni di CO2. A livello infrastrutturale l’obiettivo è riuscire a movimentare treni, in linea con lo standard europeo, di 750 metri.

Immagine: schema delle infrastrutture ferroviarie portuali e collegamenti alla rete nazionale

Immagine: interventi per realizzare una connessione diretta fra porto e principali autostrade

Per quanto riguarda la stima del traffico navale, su ferro e su gomma: il traffico indotto dall’esercizio dei depositi è stimato in circa 10 navi/mese con caratteristiche standard utilizzate per i prodotti petroliferi/petrolchimici/chimici. Si tratta di navi minori di 100 metri (10%), comprese tra 100 e 150 metri (40%), maggiori di 150 metri (50%) con i seguenti limiti di Stazza (min-max): 5.000-50.000 ton. A tali navi sono associati i seguenti pescaggi: minori di 6 m (10%); compresi tra 6 e 9 m (40%); compresi tra 9 e 11 m (50%).

Il tempo indicativo di stazionamento in banchina per le operazioni di carico-scarico è stimato in una media di 9 ore considerando la soglia di 5 ore per i mezzi di dimensione minore e un picco massimo di 20 ore per le navi aventi il massimo valore di stazza. I tempi di accosto sono stimati in circa 1,5 ore relativamente per ingresso e uscita dall’ambito portuale.

La movimentazione in entrata, di pari valore, avverrà quasi esclusivamente via mare e marginalmente via ferrovia.

La movimentazione in uscita sarà indicativamente ripartita per circa il 75% via terra (quindi 300.000 t/anno) e il 25% via ferrovia (quindi 100.000 t/anno). La movimentazione via terra prevede un numero di mezzi stimabile in circa 30 autobotti/giorno, mentre quella ferroviaria prevede un treno ogni 3-4 giorni.

Nelle tabelle successive sono indicati gli indicatori di sintesi che caratterizzano l’accessibilità secondo gli itinerari sopra descritti per l’area in oggetto.  Si noti che le aree portuali genovesi sono servite da una complessa maglia stradale e autostradale. In particolare, l’infrastrutturazione stradale di rango primario si fonda su quattro assi trasversali: la direttrice autostradale est/ovest rappresentata dalle autostrade A12 Genova – Rosignano e A10 Genova – Ventimiglia; la direttrice autostradale nord/sud rappresentata dalle autostrade A26 Genova – Alessandria e A7 Genova – Milano.

Tabella: Caratterizzazione dei Km di rete da/per i caselli autostradali di Genova Ovest e Genova Aeroporto

Tabella: Percentuale dei Km di rete da/per i caselli autostradali di Genova Ovest e Genova Aeroporto

In relazione al numero di spostamenti sopra individuati, si ritiene che il carico aggiuntivo sulla rete ordinaria indotto dal nuovo deposito per tutto l’arco della giornata media possa essere pienamente gestito dal sistema infrastrutturale stradale e in particolare dalla configurazione delle sezioni stradali lungo gli itinerari sopra individuati. L’entità dei flussi aggiuntivi stimati non modifica o influenza il grado di utilizzo e le performance trasportistiche attuali della rete stradale interessata, anche nelle ore di punta della giornata media.

In considerazione dei mezzi che saranno utilizzati per il trasporto delle rinfuse chimiche, inoltre, non si rilevano problematiche di circolazione lungo gli itinerari prospettati. Gli stessi, anche in considerazione degli interventi di rifunzionalizzazione della rete in atto e previsti, non configurano criticità o problematicità rispetto alla possibilità di effettuare le manovre necessarie all’esercizio del trasporto, anche in situazione di traffico misto in sovrapposizione ai mezzi leggeri e pesanti che già attualmente impegnano gli archi stradali interessati.

L’iter progettuale

L’obiettivo perseguito da AdSP, in condivisione con il Comune di Genova, concludere l’iter entro la fine del 2021, termine oltre il quale si perderebbe la possibilità di usufruire dei 30 milioni di euro riservati dal Decreto Genova per la realizzazione degli interventi strutturali necessari per rendere possibile la rilocalizzazione.

In tal senso, il Commissario Straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell’Autostrada A10, Marco Bucci, in data 6.10.2021, ha inviato una lettera  al Presidente di AdSP del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, invitando l’Ente “a porre in essere ogni più opportuna azione al fine di garantire la ridislocazione dei depositi costieri, provvedendo in particolare a individuare un’area idonea in ambito portuale dove poter collocare le attuali attività e consentire, pertanto, la contestuale chiusura, e conseguente dismissione, del sito attualmente dedicato alla stessa”. Ciò, considerando che il 15 gennaio 2022 scade il termine normativamente previsto per impiegare i 20 milioni di euro riservati dal Programma Straordinario (D. 1, 20 febbraio 2020) – a cui sono stati aggiunti ulteriori 10 milioni (D. 5, 15 luglio 2021), riservati alla rilocalizzazione dei depositi chimici.

In data 15 dicembre 2021, il Comitato di Gestione di AdSP ha espresso parere favorevole alla rilocalizzazione dei depositi costieri Carmagnani e Superba su Ponte Somalia e in relazione alla conseguente proposta di Adeguamento Tecnico Funzionale (ATF) del vigente Piano Regolatore Portuale relativo all’area. Viene dato così mandato alle strutture dell’Ente di procedere con l’invio della stessa al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, nel contempo, di proseguire con l’istruttoria sull’istanza presentata da Superba Srl esaminando tra l’altro gli aspetti occupazionali e lo sviluppo dei traffici. Il progetto definitivo/esecutivo sarà sottoposto all’iter autorizzativo previsto per legge che prevede, in particolare, i seguenti step:

  • Valutazione di Impatto Ambientale (VIA);
  • Nulla Osta di Fattibilità (NOF) con il Comitato Tecnico Regionale: approvazione del Rapporto di Sicurezza Preliminare, necessario per la costruzione dello stabilimento per le tematiche di incidente rilevante;
  • Permesso di costruire del Comune di Genova in seno alla Conferenza dei Servizi, necessario per la costruzione dei depositi;
  • Parere Tecnico Conclusivo di Istruttoria con il Comitato Tecnico Regionale: approvazione del Rapporto di Sicurezza Definitivo, e richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, necessari per l’esercizio dello stabilimento per le tematiche di incidente rilevante ed antincendio;
  • Collaudo della commissione locale (presieduta dalla Capitaneria di Porto) ai sensi dell’Art. 48 Reg. Cod. Nav., necessario per l’esercizio dell’attività di deposito costiero;
  • Autorizzazioni doganali con Agenzia delle Dogane di Genova: necessarie per l’esercizio dello stabilimento per lo stoccaggio di prodotti soggetti ad accisa;
  • Autorizzazioni ambientali necessarie per l’esercizio dello stabilimento (emissioni in atmosfera, emissioni acustiche, acque reflue, rifiuti).

Studio Saneco, Analisi preliminare di rischio e prefattibilità tecnico-economica riguardante la dislocazione di determinate attività di movimentazione e stoccaggio di prodotti chimici, petrolchimici, petroliferi e LNG nel porto di genova, 10 dicembre 2014:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2022/02/SANECO_studio_a.r._e_prefattibilita_per_apg_def.pdf

Lettera del Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera dell’Autostrada A10 al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, 6 ottobre 2021:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2022/02/30189-CC_2021_1241_carmagnani_per_Presidente_AdSP.pdf

Studio Paliaga, Valutazioni delle modifiche relative ai carichi ambientali derivanti dall’inserimento della funzione C5 negli ambiti S2 e S3 del vigente piano regolatore portuale, Novembre 2021:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2022/02/RELAZIONE-CARICHI-AMBIENTALI_C5_S2_S3-1-1.pdf

Relazione Generale Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati, Valutazione del Rischio Aeroportuale – Area Terminal Messina, 23 giugno 2020:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2022/02/VRA_RELAZIONE-GENERALE.pdf