Il Porto di Genova è lo scalo più importante del Mediterraneo e fra i più competitivi in Europa grazie alla sua versatilità. Questa è data dalla sua capacità di accogliere passeggeri e traffici di merci di ogni tipo fornendo un’ampia varietà di servizi altamente specializzati.
Per salvaguardare questo carattere strategico – per la Città ma anche per l’Italia e l’Europa mediterranea – è necessario affrontare continuativamente il problema degli spazi, non solo per il mantenimento delle attività presenti ma anche per la loro normale evoluzione nel tempo.
La rilocalizzazione dei depositi è urgente e improcrastinabile ma non può prescindere da approfondimenti legati alla sostenibilità ambientale e alla fattibilità tecnico-economica riguardanti diverse ipotesi localizzative.
Lo scenario progettuale
L’attività che si prevede di rilocalizzare consiste nello stoccaggio e movimentazione di prodotti liquidi chimici, con una previsione annua superiore alle 300.000 tonnellate.
Lo scenario progettuale a partire dal quale è stato intrapreso lo studio di fattibilità è costituito da un impianto che rientra nel campo di applicazione del d.lgs. 105/2015 (Legge Seveso ter) e del D.M. 228/1934 (Norme di sicurezza per depositi di oli minerali). Per la gestione del terminal sarà adottato un Sistema di Gestione della Sicurezza in conformità con quanto disposto dagli Allegati B e H del d.lgs. 105/2015 (piani, procedure e istruzioni operative per la gestione delle emergenze). Le strutture di stoccaggio saranno costituite da serbatoi metallici (carbonio o acciaio inox) di nuova generazione, dotati di tutti i più moderni apprestamenti di sicurezza e antincendio. Si prevede l’utilizzo di serbatoi a tetto fisso, cilindrici, verticali e fuori terra. I serbatoi saranno collegati alle strutture di movimentazione (banchine e pensiline automatizzate di carico autobotti e ferrocisterne) mediante tubazioni metalliche.
Per quanto riguarda la movimentazione dei prodotti sia dal punto di vista dell’approvvigionamento che del trasporto ai mercati di riferimento, lo scenario progettuale prevede prodotti in entrata quasi esclusivamente via trasporto navale con una marginale quota in ingresso mediante ferrovia. Per quanto riguarda i prodotti in uscita è prevista un’articolazione modale che prevede una movimentazione prevalentemente su gomma pari al 75% del totale con una percentuale del 25% su ferro, con quote destinate progressivamente ad aumentare per quest’ultima modalità.
Gli ambiti geografici di riferimento per la destinazione finale dei prodotti sono costituiti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e anche in quota marginale alcune regioni del Sud Italia interessando le reti autostradali A10, A26, A7, A12.
Il trasporto via gomma è previsto con autobotti trattore con semirimorchio con un traffico stimato 25-35 mezzi al giorno. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario si prevede l’utilizzo di blocchi costituiti da 18 ferro-cisterne per convoglio come limite massimo. Per tali movimentazioni si prevede l’utilizzo del raccordo ferroviario esistente nell’ambito portuale rispetto al quale è prevista la realizzazione di un ulteriore elemento di raccordo interno all’area del deposito e di una pensilina.
Le ipotesi localizzative
AdSP ha individuato 4 ipotesi localizzative:
- Ex Carbonile ENEL (ponte Idroscalo Levante)
- Terminal Messina (ponte Nino Ronco)
- Cornigliano – Zona ILVA (banchina Ansaldo)
- Cornigliano – Diga Foranea
Lo studio preliminare
AdSP, nel mese di agosto 2019, ha affidato il primo studio in merito all’analisi sugli impatti ambientali e della fattibilità tecnica delle ipotesi localizzative alla Associazione Temporanea di Imprese Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati. L’indagine è relativa ai diversi profili di compatibilità territoriale delle quattro ipotesi, comprendendo anche valutazioni riguardanti problematiche di rischio e incidente rilevante.
Il metodo utilizzato
I risultati dell’analisi
L’analisi di Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati ha permesso di avvalorare quanto segue:
- Aeroporto – l’Aeroporto di Genova pone limitazioni per tutti i siti localizzati nell’ambito del torrente Polcevera (Terminal Messina, Cornigliano – Zona ILVA, Cornigliano – Diga Foranea): questi condizionamenti sono stati cautelativamente considerati come potenzialmente ostativi alla localizzazione
- Impatto ambientale – non sono state rilevate condizioni di particolare incremento dei carichi attuali (in termini di effetti e rischi potenziali) in grado di determinare un chiaro ordine di preferenza tra le ipotesi localizzative, ad eccezione del sito denominato “Cornigliano – Diga Foranea”
- Pianificazione territoriale, urbanistica e di settore – non sono stati rilevati casi di incoerenze rilevanti in grado di determinare un chiaro ordine di preferenza tra le ipotesi localizzative
- Gestione dei rischi e della sicurezza (esercizio degli stabilimenti e modalità di trasporto dei prodotti) – sono state individuate maggiori criticità per i siti denominati “Cornigliano – Diga Foranea” e “Cornigliano – Zona ILVA”
- Fattibilità tecnica (fattori dimensionali e tecnico-operativi che caratterizzano le possibilità di localizzare, allestire e consentire l’esercizio dello scenario progettuale) – emergono differenze sostanziali che portano a considerare i siti denominati “Terminal Messina” e “Ex Carbonile ENEL” maggiormente idonei
In sintesi
Le ipotesi localizzative denominate “Cornigliano – Zona ILVA” e “Cornigliano – Diga Foranea” sono caratterizzate da elevati livelli di criticità e la conseguente fattibilità tecnica e ambientale risulta limitata in modo rilevante.
Le ipotesi localizzative denominate “Terminal Messina” e “Ex Carbonile ENEL” presentano, allo stato attuale di approfondimento, le risorse maggiori per l’attuazione della rilocalizzazione dei depositi.
L’ipotesi “Terminal Messina”
Fermo restando il giudizio complessivo positivo per entrambe le ipotesi denominate “Terminal Messina” e “Ex Carbonile ENEL”, l’area “Terminal Messina” presenta complessivamente maggiori indicazioni di idoneità fra le quali, in particolare:
- la disponibilità della ferrovia per la rispedizione dei prodotti tramite ferrocisterna – senza sovraccaricare, quindi, la viabilità portuale e senza generare interferenze con la viabilità ordinaria della Città
- in caso di emergenza, la possibilità di condurre velocemente al di fuori della diga foranea la nave chimichiera attraccata
AdSP per definire con esattezza le limitazioni poste dalla salvaguardia della sicurezza della navigazione aerea emerse dallo studio preliminare affida nel mese di aprile del 2020 al ATI uno studio di approfondimento.
L’area del Terminal Messina, infatti, rientra nelle zone di tutela B indicate nel vigente Piano di Rischio Aeroportuale (PRA) dove, recependo quanto previsto dal Codice della navigazione (art. 707), devono essere evitate attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Il RTI ha provveduto alla valutazione di risk assessment secondo i criteri e le modalità di elaborazione previsti e definiti dal Codice della navigazione (art. 715) e dal documento “Policy di Attuazione dell’art. 715 del Codice della Navigazione – Definizione della metodologia e della Policy di attuazione del Risk Assessment” elaborato da ENAC.
L’approfondimento avvalora la disponibilità di consistenti aree non soggette a limitazioni tali da consentire un’agevole progettazione del sito dei depositi chimici e un adeguato posizionamento dei serbatoi contenenti prodotti infiammabili.
Sulla base di tali risultanze il Consiglio Comunale di Genova approva nell’ottobre 2020 la norma integrativa del vigente Piano di Rischio Aeroportuale, avente natura regolamentare, per la valutazione di insediamenti di funzioni ricadenti in aree di tutela (Zona B). Nel mese di dicembre 2020 ENAC presenta ricorso al TAR contro questa delibera, la Giunta del Comune di Genova conseguentemente si costituisce in giudizio.
Il Comitato di gestione di AdSP nel novembre 2020 ha dato mandato ai propri Uffici di procedere all’acquisizione della proposta progettuale presso l’area “Terminal Messina” da parte di Superba S.r.l. (Gruppo PIR) e di Attilio Carmagnani “AC” S.p.a. per le conseguenti ulteriori valutazioni.
L’ipotesi “Ex Carbonile ENEL”
Nel luglio 2017 Superba S.r.l. (Gruppo PIR) – con l’adesione di Attilio Carmagnani “AC” S.p.a. – presenta richiesta (una proposta progettuale con allegata relazione ambientale) ad AdSP di realizzare i nuovi depositi presso l’area denominata “Ex Carbonile ENEL” (ponte Idroscalo Levante). Lo stoccaggio e la movimentazione di prodotti chimici non sono previsti per quell’area dal Piano Regolatore Portuale (PRP) vigente: per avviare una procedura di modifica non sostanziale del PRP è necessaria la dichiarazione di non contrasto della stessa con il Piano Urbanistico Comunale (PUC) dal parte del Comune.
Nel giugno 2018 il Comune ha rilasciato la dichiarazione di non contrasto.
A seguito del crollo del Ponte Morandi viene approvata la legge 130/2018 con disposizioni urgenti per la città di Genova fra cui il “Programma Straordinario di Investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto”. Il decreto 2/2019 del Commissario straordinario per la ricostruzione del ponte ha previsto specifici stanziamenti pubblici a titolo di contributo per la ricollocazione dei depositi chimici.
Considerata la rilevanza della valutazione dei profili di sicurezza e dei carichi ambientali connessi allo spostamento dei depositi chimici in porto, più volte sottolineata anche attraverso le osservazioni pervenute da terzi, AdSP procede a un approfondimento della relazione ambientale di accompagnamento alla proposta di Superba S.r.l. (Gruppo PIR) attraverso lo studio affidato al RTI.
Lo studio termina a dicembre 2019 e conferma una sostanziale non rilevanza dal punto di vista ambientale della conversione dell’area a deposito di prodotti chimici, anche in rapporto ai profili di rischio. Lo studio segnala, inoltre, una potenziale criticità rispetto al contesto paesaggistico e, in particolare, al complesso monumentale della Lanterna.
Vengono rimarcate le criticità legate ai collegamenti ferroviari, e alla viabilità attuale dell’area; Si rileva peraltro la difficoltà di intervento in seguito a situazioni emergenziali. In particolare, la banchina di ponte ex-Idroscalo levante ad oggi non è dotata di collegamento ferroviario. Il vecchio raccordo “Concenter”, tagliato nella zona in radice al ponte e ormai in disuso, si collegava al raccordo all’interno di aree in concessione, transitando sulla viabilità di via all’ex-idroscalo. La criticità evidenziata riguarda l’interferenza con le concessioni esistenti e la necessità di transitare all’interno di tali aree delimitate da cancelli, con conseguenti ripercussioni sull’operatività e sulla sicurezza delle attività di tali concessioni esistenti e dello stesso deposito.
Direttiva 2012/18/UE (Seveso III), recepita con d.lgs. 105/2015:
https://www.minambiente.it/pagina/la-direttiva-seveso-iii-decreto-legislativo-26-giugno-2015-ndeg105
D.M. 31/07/34 (Norme di sicurezza per depositi di oli minerali):
http://www.vigilfuoco.it/allegati/PI/RegoleTecnicheXAttivita/COORD_DM_31_07_1934_art_specifici_Att10-11-12.pdf
Sistema di Gestione della Sicurezza in conformità con quanto disposto dagli Allegati B e H del d.lgs. 105/2015:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/14/15G00121/sg
ENAC – mappe di vincolo per l’aeroporto “CRISTOFORO COLOMBO” di Genova di cui agli artt. 707 e 708 del Codice della Navigazione:
http://puc.comune.genova.it/docEvidenza.asp
http://puc.comune.genova.it/doc/DocEvidenza/TavoleGenerali/PG_03.pdf
Norma integrativa del vigente piano di rischio aeroportuale, avente natura regolamentare, per la valutazione di insediamento di funzioni ricadenti in aree di tutela (zone b):
http://www.comune.genova.it/sites/default/files/upload/dcc_57_2020.pdf
Relazione Generale Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati, Analisi sugli impatti ambientali della fattibilità tecnica delle ipotesi di delocalizzazione dei depositi chimici A. Carmagnani e Superba in ambito portuale, novembre 2019:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2021/03/RELAZIONE-FINALE-SINDAR.pdf
Relazione Generale Sindar S.r.l. – Studio Righetti & Monte Ingegneri e Architetti Associati, Valutazione del Rischio Aeroportuale – Area Terminal Messina, 23 giugno 2020:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2021/03/VRA_RELAZIONE-GENERALE.pdf
Superba, Relazione Generale e Relazione Ambientale Sintetica, Settembre 2018:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2021/07/Superba_ATF_RELAZIONE_GENERALE_e_RELAZIONE_AMBIENTALE_SINTETICA.pdf
Superba, Depositi Costieri, Luglio 2017:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2021/07/Superba_Progetto-Depositi-Costieri_-31-07-2017.pdf
Superba, Nuovi Depositi, Luglio 2017:
https://www.dialoghinporto.it/wp-content/uploads/2021/07/Superba_Nuovi-Depositi_-31-07-2017.pdf